In Italia solo il 20 per cento della popolazione in età lavorativa ha un titolo di studio terziario contro una media europea del 34 per cento e paesi come Irlanda e Lussemburgo che superano il 50 per cento.
Ma la laurea ha un importante impatto sullo stipendio.
I dati Eurostat aggiornati al 2023 infatti mostrano che in Italia il reddito mediano netto annuale tra i 18 e i 64 anni è di 16,5 mila euro per una persona che si è fermata al massimo alla terza media, di 21,3 mila euro per uno che ha il diploma e di 26,8 mila per chi invece ha anche una laurea (almeno una triennale). Laurearsi in Italia permette quindi di guadagnare il 26 per cento in più di chi si ferma al diploma e tra le donne si arriva al 29 per cento in più.
Allo stesso tempo è vero che il "premio" reddituale per la laurea in Italia è minore che in altri paesi. In Spagna e Francia un laureato ha un reddito del 36 per cento maggiore rispetto a un diplomato, in Germania del 32 per cento e la media europea è del 31 per cento. In Romania si arriva al 63 per cento, in Lituania al 53 per cento e in Bulgaria al 51 per cento in più. Va inoltre considerato, come avevamo visto, che in Italia generalmente gli stipendi sono minori che nel resto d’Europa.
Sono solo sette i paesi dove la laurea premia meno che in Italia e tra questi ci sono Paesi Bassi (22 per cento), Belgio (21 per cento), Danimarca (17 per cento) e Austria e Svezia (13 per cento).
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Vero fin tanto che lavori da dipendente.
Nel caso ti metta in proprio, il titolo di studio non conta più così tanto.