L'inquinamento dell'aria in Italia
Solo lo 0,1% della popolazione vive in zone sotto la soglia raccomandata
Con l'avvicinarsi del periodo invernale, nelle città italiane aumenta l'inquinamento dell'aria. Un modo per analizzarlo è guardare alla concentrazione media di “particolato fine” PM2,5, cioè le particelle atmosferiche di diametro inferiore a 2,5 micron. Secondo l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) la concentrazione dovrebbe essere inferiore ai 5 microgrammi per metro cubo d’aria.
Per sapere quanto è inquinata l’aria in Italia si possono usare i dati che rende disponibile Copernicus, un programma scientifico dell’Unione europea. Il dataset CAMS European air quality reanalyses divide il territorio in quadrati 10 km² e stima a livello giornaliero la concentrazione di PM2,5. Per questa analisi, ho preso i dati del 2022 e ho fatto la media dei dati giornalieri per mese e poi per anno e li ho uniti ai dati comunali per avere delle stime per singolo comune.
La mappa dell’inquinamento
Come si vede dalla mappa, il maggior inquinamento dell'aria lo si registra nella pianura Padana e in particolar modo nell'area dove si trovano le principali città: Milano, Bergamo, Brescia in Lombardia, Verona e Vincenza in Veneto e Torino in Piemonte. Nel resto del paese si vede che c'è un aumento di inquinamento nelle aree di Roma e Napoli, così come nella parte nord dell'Emilia Romagna e della Toscana.
Sostanzialmente in tutti i comuni italiani la concentrazione di PM2,5 è maggiore di quello raccomandato dall'OMS con l'eccezione di alcuni comuni montani del Piemonte e della Valle d'Aosta.
Le città più inquinate
Guardando alle principali venti città italiane per popolazione, vediamo che sono tutte molto oltre il limite di 5 microgrammi per metro cubo d’aria, ma con grandi differenze. La concentrazione di PM2,5 è sopra i 20 microgrammi a Padova, Brescia e Verona e poco sotto a Milano (19,2). Il capoluogo lombardo è leggermente più inquinato di quello piemontese: Torino è a 18,3.
Roma invece è sensibilmente meno inquinata con una concentrazione di 11,7 microgrammi, molto simile all’11,2 di Napoli. Si tratta comunque di una concentrazione doppia rispetto alla raccomandazione dell’Oms. Solo le città di Messina e Palermo, tra le venti più popolose, si fermano a una concentrazione inferiore ai 10 e hanno un dato che è pari alla metà di quello delle peggiori città italiane.
Le regioni più inquinate
Il Veneto è la regione italiana con l'aria più inquinata registrando una concentrazione media di 16 microgrammi per metro cubo d’aria di particolato fine, seguito dalla Lombardia con 14,3 dall'Emilia-Romagna con 12,7 e dal Friuli Venezia Giulia con 11,1. Tutte le altre regioni sono in un intervallo che va dal 7,7 della Sardegna al 9,8 del Piemonte. L'unica eccezione è la Valle d'Aosta che registra una concentrazione media di 5,3, appena sopra la soglia dell'OMS.
Dove vive la popolazione italiana
A vivere in zone dove l'inquinamento medio1 è sotto soglia è lo 0,1 per cento della popolazione italiana, mentre il 28 per cento vive in aree con un inquinamento tra i 5 e i 10 microgrammi, il 42 per cento in aree con 10-15 microgrammi (da 2 a 3 volte il limite), il 21,6 per cento in aree con 15-20 (da 3 a 4 volte il limite) e l’8,4 per cento in aree con una concentrazione media che va dai 20 ai 25 microgrammi (da 4 a 5 volte il limite).
Per analizzare quante persone vivono in zone con un determinato inquinamento, ho usato la griglia regolare della popolazione che ci dà informazioni più precise sulla distribuzione della popolazione rispetto ai comuni (in particolar modo in quelli grandi come Roma)