Quanto è democratico il mondo
Meno del 50 per cento della popolazione mondiale vive in un paese democratico.
Annualmente l’Economist Group rilascia il Democracy Index1, un indice che serve a valutare la qualità della democrazia a livello mondiale. L’indice esiste dal 2006 ed è basato su 60 indicatori raggruppati in cinque categorie; pluralismo elettorale, funzionamento del governo, partecipazione politica, cultura politica e libertà civili. Il report per 167 paesi e territori elabora un indice che va da 0 a 10 e classifica i paesi in quattro tipologie di regime: democrazie complete (indice tra 8 e 10), democrazie imperfette (tra 6 e 7.99), regimi ibridi (tra 4 e 5.99) e regimi autoritari (da 0 a 3.99).
Le democrazie complete sono l'ideale democratico: le libertà civili e i diritti politici sono non solo rispettati ma anche rafforzati da una cultura politica favorevole, con un efficace sistema di pesi e contrappesi, una magistratura realmente indipendente e media diversificati e liberi. Nelle democrazie imperfette si svolgono elezioni libere e si rispettano le libertà fondamentali, ma ci sono problemi come restrizioni alla libertà di stampa o leggere repressioni dell'opposizione, accompagnati da una cultura politica sottosviluppata e scarsa partecipazione popolare. I regimi ibridi si contraddistinguono per frodi elettorali ricorrenti, continue pressioni sulle opposizioni, tribunali controllati dal potere, corruzione e uno stato di diritto fragile. Nell'ultimo gradino troviamo i regimi autoritari, dove il pluralismo politico è praticamente assente, le libertà civili subiscono violazioni sistematiche, le elezioni (quando esistono) sono mere formalità, i media rispondono al regime, la giustizia è subordinata al potere e la censura del dissenso è la normalità.
La democrazia nel 2024
A vivere in una democrazia completa è solo l’8,5 per cento della popolazione, mentre il 39 per cento vive in una democrazia imperfetta, il 15,5 per cento in un regime ibrido e il 38 per cento in un regime autoritario.
Il paese con il più alto indice è la Norvegia che totalizza 9,8 su 10, seguita da Nuova Zelanda, Svezia, Islanda, Svizzera, Finlandia, Danimarca, Irlanda e Paesi Bassi. Tutti questi paesi sono sopra il 9. La Germania ha un 8,73, il Regno Unito 8,34, la Spagna 8,13. Sotto l’8 e quindi considerate come democrazie imperfette ci sono la Francia con 7,99, gli Stati Uniti con 7,85, l’Italia con 7,58, l’India con 7,29 e l'Argentina con 6,51. Tra i regimi ibridi troviamo la Romania con 5.99, il Messico con 5,32, l'Ucraina con 4,90 e la Turchia con 4,26. Tra invece i regimi autoritari ci sono Cuba con 2,58, il Venezuela con 2,25, la Russia con 2,03 e la Cina con 2,11. I tre peggiori paesi sono Corea del Nord, Myanmar e Afghanistan.
Guardando alla media pesata dell’indice per la popolazione, solo l’Europa occidentale e il Nord America sono aree mediamente democratiche con indici rispettivamente del 7,2 e del 7,1. L’America latina e i Caraibi hanno un 5,3, l’Asia e l’Australasia 4,5, l’Africa sub-sahariana 3,6, l'Europa dell’est (in cui rientra la Russia tra gli altri) 3,5 e il Medio oriente e nord Africa 2,1.
Com’è cambiata la democrazia
Se si guarda l’evoluzione dell’indice, si osserva che non ci sono state enormi variazioni nei 17 anni in cui l’abbiamo, ma il mondo nel 2024 è un po’ meno democratico di dieci anni fa. Se l’indice pesato per la popolazione ora è infatti di 4,5, nel 2014 era di 5,1. Il dato dell’anno passato è leggermente più basso del 2023, ma anche più alto di 2022 e 2021. Si vede comunque un trend discendente da circa dieci anni a questa parte.
Il Democracy Index dell’Italia è quasi sempre stato tra i più bassi dei grandi paesi europei, ma si è distaccato dagli altri negli ultimi sette anni, in particolar modo per il netto calo tra 2017 e 2019. Quattro dei cinque grandi paesi europei hanno avuto un calo nei primi anni dell’indice per poi tornare a salire, mentre il Regno Unito ha avuto un trend di crescita fino al 2020 quando ha registrato un netto calo. Gli Stati Uniti invece hanno un leggero andamento discendente che al massimo è temporaneamente interrotto da anni costanti, ma senza miglioramenti.
I dati sono disponibili in questo file che arriva dal sito dell’Economist a cui ho aggiunto la popolazione sulla base dei dati di Our World in Data (la popolazione del 2024 non era disponibile, quindi per il 2024 ho usati quella del 2023).