In Italia si legge molto meno che nel resto d'Europa
Sei italiani su dieci non hanno leggono neanche un libro all'anno, uno dei dati peggiori in Europa.
Il 65 per cento della popolazione italiana sopra i 16 anni non legge neanche un libro all’anno, contro una media europea del 47 per cento. Nel complesso, in Italia si legge meno che nella stragrande maggioranza dei paesi europei.
In quali paesi non si legge
I dati di Eurostat, risalenti al 2022, mostrano che in Italia il 65 per cento non legge neanche un libro all’anno, il 16 per cento ne ha letti meno di cinque, il 9 per cento tra cinque e nove e l'11 per cento dieci o di più1. A livello europeo invece è il 27 per cento sotto i cinque libri, il 12 per cento tra i cinque e i nove e il 14 per cento sopra i dieci libri.
Ad avere dati di lettura inferiori all'Italia, tra i paesi considerati, ci sono solo Romania (71 per cento senza nessun libro letto), Turchia (70 per cento), Cipro (70 per cento) e Serbia (65 per cento.
Dalla parte opposta abbiamo invece Svizzera (19 per cento senza libri letti), Lussemburgo (25 per cento), Danimarca (28 per cento), Norvegia e Estonia (29 per cento). In Francia è solo il 28 per cento a non aver letto nessun libro, in Spagna il 46 per cento, mentre il dato della Germania non è disponibile.
Chi è che legge in Italia
I dati Eurostat ci mostrano che in generale a leggere sono principalmente i giovani. Tra i 16 e i 24 anni si arriva al 47 per cento di persone che hanno letto almeno un libro, dato che sopra i 65 anni scende al 27 per cento. Va però considerato il peggior dato europeo, quello della fascia over 65 anni, è identico al miglior dato italiano.
In generale sia i dati italiani sia quelli europei mostrano che si legge di più da giovani, poi c'è n calo e una ripresa superati i cinquant'anni per poi avere un nuovo calo sopra i 65 anni.
Le donne leggono sistematicamente di più degli uomini, anche se in Italia la differenza di genere è minore che in Europa. Nel nostro paese è il 40 per cento delle donne ad aver letto almeno un libro contro il 31 per cento degli uomini, mentre la media dell'Ue vede le donne al 61 per cento e gli uomini al 45 per cento.
Infine, una grande discriminante è il titolo di studio. Il 66 per cento delle persone con una laurea in Italia legge almeno un libro contro il 40 per cento di chi ha il diploma e il 19 per cento di chi si è fermato alle medie. La media dell'Unione europea invece vede al 77 per cento chi ha la laurea, al 50 per cento chi ha il diploma e il 32 per cento per scuole medie o meno.
La differenza nella lettura dei libri tra chi ha una laurea e chi non ce l'ha è molto più forte in Italia che nell'Ue. I laureati hanno un tasso di lettura pari a 3,6 volte di quello di chi ha al massimo la terza media contro un tasso del 2,4 per cento dell'Unione Europea.
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