Due mesi alle elezioni in Germania
Dopo la sfiducia a Scholz, la Germania si prepara a nuove elezioni a febbraio. La CDU è in grande vantaggio nei sondaggi e sarà fondamentale per il prossimo governo.
Il Bundestag tedesco ieri ha formalmente sfiduciato il cancelliere Olaf Scholz e la Germania andrà a elezioni il 23 febbraio del 2025, fra circa due mesi. Le elezioni regolari si sarebbero dovute tenere a settembre del prossimo anno, ma la coalizione che sosteneva Scholz fatta da Socialdemocratici, Verdi e Liberali è definitivamente implosa a novembre.
È solo la quarta volta della storia della repubblica federale tedesca che si tengono elezioni anticipate; le precedenti erano state nel 1972 con Willy Brandt, 1983 con Helmut Kohl e nel 2005 con Gerhard Schröder. Brandt e Kohl furono confermati dalle elezioni come cancellieri, mentre Schröder perse le elezioni contro Angela Merkel.
Quali partiti ci sono in Germania
I due principali partiti tedeschi sono l’Unione cristiano democratica (CDU) e il Partito socialdemocratico (SPD). La CDU, di centrodestra, è guidata da Friedrich Merz e la SPD da Olaf Scholz. La CDU si presenta in tutta la Germania tranne che in Baviera, dove invece c’è l’Unione cristiano sociale (CSU) di Markus Söder, partito gemello della CDU.
Ci sono poi i Verdi, l’estrema sinistra della Die Linke, il Partito Liberale Democratico (FDP) e l’Alternative für Deutschland (AfD) di estrema destra. Dall’anno scorso si è aggiunta la Bündnis Sahra Wagenknecht (BSW), un partito incentrato su Sahra Wagenknecht e con posizioni rossobrune (di sinistra su alcuni temi, ma contro l’immigrazione, il sostegno all’Ucraina e scettica delle politiche ambientali).
Come funziona la legge elettorale
Il sistema elettorale tedesco è un sistema proporzionale misto. Gli elettori hanno a disposizione due voti: con il primo eleggono direttamente il proprio rappresentante nel collegio uninominale, mentre con il secondo votano per una lista di partito. La composizione finale del Bundestag viene determinata dalla percentuale ottenuta dai partiti con il secondo voto (quello proporzionale). I seggi vinti nei collegi uninominali vengono poi integrati con quelli delle liste proporzionali per garantire che ogni partito abbia una rappresentanza complessiva corrispondente alla sua quota di voti.
Per entrare in Parlamento bisogna superare il 5 per cento o vincere almeno 3 seggi uninominali. Nel 2021, ad esempio, la Linke (estrema sinistra) si fermò al 4,9 per cento ma entrò al Bundestag grazie alla vittoria di due seggi uninominali a Berlino e uno in Sassonia.
Nel 2023 la legge elettorale è stata modificata per togliere questa possibilità dei tre seggi e fissare a 630 il numero di parlamentari (perché fino ad ora è stato variabile per via del sistema misto), ma a seguito di un ricorso della Linke e della CSU la Corte Costituzionale di Karlsruhe ha deciso che una soglia al 5 per cento senza eccezioni è incostituzionale e ha ripristinato la regola dei tre seggi per queste elezioni.
Cosa dicono i sondaggi
Ad oggi la vittoria della CDU/CSU sembra certa. La media dei sondaggi le dà il 32 per cento (con un intervallo di incertezza che va dal 30 al 34 per cento), il doppio di quello che ha la SPD che invece si ferma al 16 per cento (14-18 per cento). Poco avanti alla SPD c’è l’AfD con il 18 per cento (16-20 per cento). In doppia cifra ci sono ancora i Verdi con il 13 per cento (11-14 per cento), mentre poco sopra la soglia c’è il BSW con il 6 per cento (5-7 per cento).
Sono molto a rischio di rimanere sotto il 5 per cento sia la FDP che si ferma al 4 per cento (3-5 per cento) sia la Linke che è ora data poco sopra il 3 per cento (2-4 per cento).
In uno scenario di questo tipo, assumendo che la AfD venga tenuta fuori dalla maggioranza, ci sarebbero solo due governi possibili: quello tra CDU/CSU e la SPD (circa il 57 per cento dei seggi) o tra la CDU/CSU e i Verdi (53 per cento dei seggi). Senza la CDU/CSU è impossibile formare un governo (a meno di non includere AfD).
Quanto ci possiamo fidare dei sondaggi?
Questa è la situazione ad oggi, ma in due mesi possono ancora cambiare molte cose e i sondaggi possono non essere precisissimi (anche se non esistono, ad oggi, alternative migliori).
Guardando alle ultime quattro elezioni, 2009, 2013, 2017 e 2021, vediamo che non ci sono stati grandi sconvolgimenti nei mesi precedenti alle elezioni, se non nel 2021 quando a un mese prima delle elezioni la SPD superò la CDU/CSU e vinse poi le elezioni. Sia nel 2013 sia nel 2021 c’è stato un calo dei Verdi con l’avvicinarsi delle elezioni.
A livello di accuratezza, i sondaggi tedeschi sono abbastanza buoni. La media degli errori nelle ultime quattro elezioni è all’interno del margine di incertezza dei sondaggi. Non ci sono partiti che vengono sottostimati o sovrastimati a ogni elezione, ma la direzione dell’errore dei sondaggi è imprevedibile. Ad esempio, la CDU è stata sovrastimata due volte e sottostimata due, la SPD sovrastimata due volte, sottostimata una e correttamente stimata un’altra. AfD fu sottostimata leggermente nel 2013 e nel 2017, mentre nel 2021 il dato è stato molto vicino a quello finale.
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