Cosa si fa all'estero per incentivare l'affluenza
L'affluenza in Italia continua a scendere. Cosa si può fare per fermare questo calo?
Le elezioni regionali in Emilia Romagna e in Umbria hanno riacceso le periodiche discussioni sul problema dell’astensionismo in Italia. Il problema della bassa affluenza non riguarda solo le elezioni regionali, ma anche quelle a livello nazionale. Alle ultime europee, meno del 50 per cento degli elettori ha scelto di andare a votare.
Come si può incentivare l’affluenza? C’è chi ha proposto di introdurre “un solo election day annuale nazionale”, proposta però con una serie di problematiche e dai risultati non certi. Un’altra idea è vedere cosa si fa negli altri paesi occidentali. Questo è infatti quello che ha fatto una Commissione di esperti incaricata nel 2022 dal Ministro per i rapporti col Parlamento. Le loro ricerche e conclusioni, basate sull’analisi 19 paesi, sono poi confluite in un libro bianco.
Il voto via posta
Il voto per corrispondenza è previsto da Australia, Austria, Canada, Germania, Irlanda, Regno Unito, Spagna, Stati Uniti, Svezia e Svizzera ma con regole diverse. In alcuni Paesi è limitato a specifiche categorie come malati o disabili, mentre in altri è accessibile a tutti gli elettori che ne facciano richiesta. In Svizzera il materiale di voto viene inviato automaticamente, mentre negli altri Paesi occorre presentare una domanda preventiva. Il voto per corrispondenza solleva sempre dei dubbi sulla segretezza. Alcuni paesi richiedono delle dichiarazioni giurate o di identità e altri la presenza di testimoni.
Anche in Italia in realtà il voto per corrispondenza si usa già: o meglio, lo usano gli italiani all’estero. Al momento però presenta non pochi problemi.
Negli Stati Uniti ci sono alcuni Stati che votano solo via posta. In Colorado fu introdotto una decina di anni fa e uno studio ha poi evidenziato che questo aveva alzato affluenza perché avevano votato anche i cosiddetti low propensity voters. Puoi non essere abbastanza motivato per andare al voto, ma se ti arriva la scheda a casa decidi di votare. Un altro studio sull’Oregon ha visto che c’è un aumento dell’affluenza in particolar modo nelle elezioni che sono a bassa affluenza, come quelle locali o le primarie. Fuori dagli Stati Uniti, uno studio del 2011 sulla Svizzera ha rilevato un aumento dell’affluenza di circa 4 punti percentuali.
Il voto in altri comuni
Il voto in seggi diversi da quello di residenza è permesso in Australia, Austria, Estonia, Germania, Paesi Bassi, Repubblica Ceca, Slovacchia e Svezia. Può avvenire in qualsiasi seggio (come in Australia per i seggi dello stesso Stato) oppure essere limitato alla propria circoscrizione (come in Germania). Spesso è necessario richiedere preventivamente un documento per poter votare. Anche questo in parte esiste già anche in Italia, in particolar modo per forza dell’ordine, rappresentanti di lista e naviganti marittimi o aviatori.
Il voto anticipato
Tra i paesi considerati, a permettere il voto anticipato sono Australia, Belgio, Canada, Danimarca, Estonia, Norvegia, Portogallo, Stati Uniti e Svezia. In alcuni paesi si può votare solo in un determinato seggio (come in Canada), in altri in qualsiasi seggio allestito per il voto anticipato (come in Danimarca). Le finestre di voto cambiano, ma tendenzialmente si può iniziare a votare 10/15 giorni prima delle elezioni. In Svezia è possibile fino a 18 giorni prima, mentre negli Stati Uniti si arriva anche a due mesi prima (come in North Carolina).
Il voto elettronico
Solo l’Estonia tra i diciannove paesi permette di votare elettronicamente per qualsiasi elezione. Hanno condotto dei test in Francia, Norvegia e Portogallo, ma senza poi adottarlo.
In Estonia il voto via internet inizia dal lunedì della settimana delle elezioni e finisce il giorno prima delle elezioni. Si vota solo attraverso il computer e l’identità dell’elettore è verificata con una sorta di Spid estone. Si può anche cambiare idea votando due volte e il sistema tiene conto solo dell’ultima scelta. Se poi l’elettore dovesse andare anche al seggio, il voto elettronico verrebbe annullato. Nel 2019 oltre 4 elettori su 10 hanno usato questa modalità.
In conclusione
Anche se ciascuna di queste modalità presenti delle criticità, la loro effettiva validità potrebbe essere valutata attraverso sperimentazioni mirate ed esperimenti pilota su scala ridotta. Questo approccio permetterebbe di identificare eventuali problematiche e di misurare concretamente l'impatto sull'affluenza alle urne.